Ricetta unguento “Tutto-fare. Spignattiamo?

 

 

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E’ lunedì, partiamo col piede giusto. Perché non farlo preparando qualcosa con le nostre mani e che fa tanto bene al cuore e alla pelle di chi amiamo? Sì, penso e preparo quali sempre qualcosa immaginando la gioia di chi la riceverà. Prenderci cura degli altri è un gesto potente, libera buone energie e amore. Tanto più se fatto in casa.

Oggi vorrei condividere una ricettina con voi: un unguento-crema-impacco utilissimo in caso di pelle disidratata, secca, irritata, esposta a stress (come la rasatura) e facilissimo da preparare e con solo 3 ingredienti.

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70 gr di gel di Aloe Vera;

30 gr di burro di Karitè;

10 gocce di olio essenziale di Lavanda.

 

Far sciogliere a bagnomaria il burro di karitè, aggiungere il gel di aloe. Una volta ben emulsionati completare con l’aggiunta dell’olio essenziale. Conservare in un barattolino di vetro precedentemente sterilizzato in acqua bollente o passando uno straccetto con un po’ alcool.

Può essere conservato agevolmente anche per un mese non avendo acqua, se volete potete anche riporlo in frigorifero e tirarlo fuori al bisogno.

La pelle subito apparirà luminosa, morbida, nutrita, rigenerata e risollevata… Fatemi sapere se preparate questa magica ricetta e cosa ne pensate!

Io utilizzo prodotti Chogan , ne sono fedele cliente e rivenditrice. Se avete domande o  desiderate privarli, non vi resta che scrivermi.

 

Felice settimana a tutti,

Erika

 

 

 

 

(Pics credit aHabit e Chogan)

 

 

 

 

 

 

 

 

Bullismo e Scuola Primaria.

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Buongiorno a tutti!

Rompo un silenzio durato diversi mesi proponendo un argomento quanto mai fastidioso, attuale e che nostro malgrado ci siamo trovati a dover affrontare.

Ginevra, la figlia n° 1 (in ordine di nascita) ha iniziato a frequentare la scuola primaria dal giorno 12 Settembre e già posso dire di essere stufa di certi meccanismi incomprensibili e incazzata – e sorpresa – per atteggiamenti violenti da parte di bimbi di una manciata di anni o poco più.

Partiamo dal presupposto che il bullismo è vecchio quanto il mondo, teniamo presente che certe persone amano creare sudditanza, influenzare con i loro atteggiamenti CATTIVI anche altri bambini che, a loro spese, capiranno (si spera) di non essere altro che semplici pedine. Il fatto però che sia sempre esistito non significa che si debba necessariamente accettare.

Non vi propinerò la solita tiritera circa l’importanza del ruolo della scuola, sarebbe una ovvietà. Qui bisogna scavare più a fondo, sporcarsi le mani ed arrivare alla radice del problema: la famiglia. Potrà suonare poco ortodosso, ma nel 90% dei casi chi usa il bullismo come comunicazione e modo di relazionarsi viene da realtà di una ignoranza abissale, oppure dove non si è creato un attaccamento equilibrato, dove mancano figure autorevoli e l’empatia non sanno cosa sia, dove il rispetto reciproco è un lontano miraggio. Ok, poi ci sono anche bambini stronzi che cresceranno tali e quali, però sono una percentuale decisamente bassa.

Spinte, minacce, piccoli furti di materiale, indumenti spariti o asciugamano quotidianamente buttato sotto il getto dell’acqua. IO DIVENTO UNA FURIA.

Come sopravvive un genitore? Come fortificare un bimbo che subisce?

DIALOGO-DIALOGO-DIALOGO… tra genitori, insegnanti e figli.

Poi, che fare? Come resistere all’impulso di non legare per orecchie o treccia all’abero appena fuori da scuola il bulletto della situazione, e all’occorrenza, anche il genitore pronto a difenderlo senza mettersi in discussione?!?!?

Ma cari, questo è niente se pensate che oltre al bullismo ci ritroviamo a fronteggiare insegnanti di alternativa che parlano di Halloween=Lucifero oppure Libri di Alternativa che parlano di Betlemme e Sacra Famiglia, docenti che mancano da settimane…

Insomma, sono state 6 settimane toste, un turbine di emozioni e situazioni a cui doversi adattare, abituare. Per equità voglio anche elencare quel paio di cose che mi sono piaciute fin da subito: Scuola con una sola sezione, giardino grande con 2 orti e area di atletica, sinergia con i ragazzi delle medie che fanno sperimentazione musicale, piccole uscite, classe multietnica e merenda solidale.

Come dire, pensiamo positivo. Sempre.

Raccontatemi le vostre esperienze, condividete trucchi e consigli per sopravvivere all’inizio della SCUOLA PRIMARIA.

 

See you soon… magari con temi un tantino più leggeri 🙂

Erika

 

 

 

Ricetta salva-cena: paninetti di melanzana.

Qualche sera fa ero decisamente in crisi: non avevo alcuna ispirazione per la cena, avendo poi sonno arretrato e giornate alienanti alle spalle (causa brutta bronchite di entrambe le Mostrille).

Aprivo e chiudevo frigorifero e dispensa senza darmi pace.

Poi l’illuminazione (solo quella culinaria ahimè) è giunta. Mi sono ricordata di una ricetta conosciuta e assaggiata a casa di Rosa che è la mamma della mia amica Margherita, beh… i suoi paninetti di melanzana sono decisamente migliori dei miei, ma ragazzi, il sapore del pomodoro insaposito con origano, basilico, aglio e olio evo si sposa magicamente con quello delle melanzanate “grigliate”.

Potrete proporre paninetti a volontà differenziandoli nel ripieno oppure accompagnarli ad un contorno o per un aperitivo che sa di estate. Insomma, fate come vi pare, ma mangiateli!

Ingredienti e procedimento:

1 melanzana di media grandezza

600g di passata di pomodoro

pan grattato

basilico – aglio – origano

olio e.v.o.

Per il ripieno ci arriviamo in un secondo momento.

PRERISCALDARE IL FORNO A 180° STATICO.

Ho preso una melanzana di media grandezza, l’ho tagliata a fette e le ho arrostite in padella per qualche minuto. Ho passato le fette nella passata di pomodoro che avevo condito a crudo con olio, sale e zucchero, basilico, origano, aglio e per finire le ho impanate nel pan grattato. Ora non ci resta che assemblare i panini e passare tutto in forno.

Io ho usato diversi tipi di ripieno. Per la versione vegan ho tritato un pezzetto di peperone, prezzemolo, aglio, curry e un cucchiaio di ceci lessati. Per la versione vegetariana ho semplicemente usato formaggio feta e una fetta triste e solitaria di fontina che avevo in frigo da… ehm, qualche giorno. Se vi avanzano fette singole, metteteci sopra quel che più vi piace o lasciatele così semplici-semplici.

Una volta formati i vostri bei paninetti, passateli in forno fino a che le melanzane non saranno ben appassite e il pan grattato bello dorato.

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Fatemi sapere se li preparate e se ne siete soddisfatti quanto noi!

 

 

Buon weekend,

Erika

 

 

 

Noi e Nyme: storie d’amore e disastri.

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Questi siamo noi (beh, io sono l’addetta foto). La nostra famiglia è composta da animali umani e una certa pelosa-lupona-cicciottona chiamata Nymeria, per gli amici Nyme.

Nymeria adora correre nell’erba alta, aspetta paziente il ritorno di Papà dal lavoro per la loro passeggiata notturna nel parco, ha una speciale predilezione per Ginevra, mangia le crocchette solo dalla mano di Anais, quando la sgridi per qualche marachella si avvicina a orecchie basse e ti appoggia una zampa al petto, ulula se non sto al suo passo e torna indietro a recuperarmi puntualmente ogni mattina.

Ha quasi 8 mesi, 6 dei quali trascorsi con noi e il suo arrivo è stato uno tsunami d’amore incommensurabile. Lei ci ama profondamente, è simpaticissima, intelligente, va libera al guinzaglio ed ascolta ai comandi di base… ma ha un problema: non sa stare sola!

“Gioia della mia vita” le dico “Mammina va al lavoro e torna presto”. Incazzatura (sua) in 3-2-1… cazzo! Al mio ritorno sembra sia passato un uragano! Non c’è passeggiata che tenga, non ci sono giochini a trabocchetto con treats nascosti. Lei proprio sola non ci sa stare!!! Caspiterina, mica è un cane mignon che posso portare in giro ovunque… questa goffissima Malamute si aggira sui 30kg, non so se mi spiego… non passerebbe inosservata, poi a dirla tutta, noi cerchiamo di fare davvero tutto insieme, farla stare fuori il più possibile, socializzare ed è benvoluta anche dl vicinato più ostile.

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Insomma, esperti cinofili, se ci siete battete un colpo! Come cavolo le possiamo far vivere le brevi separazioni nel migliore dei modi? Soprattutto evitare che sfoghi ansia e ira su oggetti inanimati?

 

Auuuuuuuhhhhhh!!! Ehm… notte!

Erika

 

 

 

 

Latte di mandorle e pane fatto in casa.

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Adoro preparare io stessa il latte per tutta la truppa e quello di mandorle è quello che più mi soddisfa.

Negli anni li ho provati praticamente tutti e di tutte le marche: la migliore (ma anche la più costosa) è la Alpro. Quello al cocco, ad esempio, è di una bontà divina. Ginevra (figlia n° 1) dice che quando lo beve e chiude gli occhi, si sente alle Hawaii. Ecco, non so esattamente cosa Alpro metta in questo latte, ma pare buono 🙂

Beh, il mio latte di mandorla, oltre ad essere buono-buono è velocissimo e semplice da preparare. Bastano un litro di acqua, 100g di mandorle NON pelate e 25g di zucchero di canna o sciroppo di acero, se gradito.

Basta frullare tutto insieme e filtrare per bene con canovaccio e colino. Potrete poi usarlo per colazione, sani cappuccini, budini, addizionato a torte o per preparare la besciamella veg.

Ma torniamo a mone. Perchè con le 3000 cose che ho da fare mi diletto nella autoproduzione? Ginevra è malata e per cause di forza maggiore, mi tocca fare anche il pane… quindi farò finta di non avere la casa sotto sopra e con sorriso indifferente mi accingerò ad impastare semola, farina, acqua, olio, sale e lievito con il sole in faccia.

Ma poi voi… il cambio di stagione lo avete fatto? Io non lo temo. Ci metto pochissimo.

Sogno quel periodo dell’anno in cui le Mamme si chiedono a vicenda – “Hai già tolto la canottiera a tuo figlio?”. In quel caso sono previste 3 tipi di reazione:

  1. Sentirsi una madre scellerata (tuo figlio si ammalerà entro 3-2-1…);
  2. Sentirsi spavalda sfidando le intemperie;
  3. avere un figlio che gronda pezzato al parco giochi.

Come siamo belle noi Mamme, diverse eppure abbiamo tutte a cuore una sola cosa: Le nostre creaturine 🙂

Bon… vado! Ciaooo…

Erika

 

 

“Questo vento agita anche me…”

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No, non mi riferisco alla consumatissima Hit anni ’80. Qui a Milano tira un bel vento oggi, ed ultimamente accade sempre più spesso e fin da piccola, questo fenomeno mi rende agitata, carica. Il tutto potrebbe essere altrimenti detto “Mal di primavera” e vale anche per e piccole di casa. Scalpitano, urlano, corrono ad un ritmo sempre più serrato.

Il Sole si fa più presente, la Luce è protagonista per gran parte delle giornate e ci permette di goderci i pomeriggi fuori fino all’ora di cena, previa necessaria organizzazione per il pasto.

E Voi? come state vivendo questa fase di transizione? Siete sonnacchiose e impazienti? Consigli su come viverla al meglio? Io mi faccio tisane a manetta, caffè ridotto ai minimi storici, passeggiate. Ciò che apprezzo maggiormente è proprio camminare nel verde, senza fretta.

Le mie giornate, oltre ad essere come sempre belle piene di cose simpatiche – e non – da fare, pensare e sistemare, le alleggerisco con musica scelta da una mente in evidente squilibrio emotivo. Passo da Justin Bieber ad Alice Cooper con fin troppa disinvoltura.

…che poi io sono già bella-bella proiettata all’estate. Abbiamo miracolosamente già prenotato la nostra Vacanza. Non è stata una impresa da poco: trovare un posticino che ospitasse una famiglia di 4 loschi individui con malamute al seguito. Ma dopo tanto cercare, abbiamo scovato un campeggio sul mare nell’argentario, pet friendly ed immerso nel verde. Potete immaginare la mia soddisfazione. Una settimana da randagi, in tenda… non vedo l’ora!!!

Sperando di passare una nottata decente, penso andrò a guardare 1 o 2 puntatine di qualcosa e poi crollerò barbaramente.

“Conte, chiudi bene la porta e spegni la luce”

 

Nighty night…

Erika

 

 

 

 

Ricetta definitiva: la mia perfetta TORTA AL CACAO

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Signore e Signori vi presento la perfezione fatta a torta, no perchè, io sono abbastanza capra nella preparazione dei dolci e alquanto sfigata nello scovare ricette che siano poi effettivamente valide.

Dopo tanto vagare nel web e nei volumi di cucina, vi faccio un “regalo” spero gradito, condividendo con voi questa divina preparazione deliziosa e semplicissima, dal profumo divino e dalla morbidezza sorprendente.

Ingredienti:

180g farina

230g di zucchero

3 uova

180g di burro

50g di cacao amaro

6 cucchiai di latte

1 bustina di lievito per dolci

Montare le uova con lo zucchero, incorporare il burro ammorbidito, farina setacciata con lievito e cacao e per ultimo il latte.Mettete il tutto in una teglia imburrata o ricoperta con carta da forno e infornate il tutto per 35/40 minuti a 180°.

 

Ora potete far leccare cucchiaio e ciotola alla prole.

 

Versione VEGAN:

250g di farina

50g di fecola di patate

260ml di latte vegetale

150g di zucchero di canna

70ml olio vegetale

1 vasetto di yogurt veg*

50 g di cacao amaro

1 bustina di lievito

 

Procedimento e pulizia utensili come sopra.

 

Buon weekend!

Erika

 

8 Marzo: non oggi, tutti i giorni?

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Oggi è l’8 Marzo e sta stamane in molte avranno fatto auguri alle Donne della propria Vita e viceversa. Alcuni uomini avranno comprato frettolosamente un mazzetto di Mimose, altri non avranno nemmeno ricordato che giorno fosse. Ma che importa?

Andiamo al nocciolo della questione, perché nonostante le mille-mila teorie, versioni, bufale circa il reale significato di questo giorno di Festa, a me piace pensare che questa possa essere una ulteriore occasione (e ce n’è bisogno più che mai) di parlare di noi, di fare cerchio, emancipare gli intenti!

Noi nasciamo, e dal primo giorno disponiamo di tutti i mezzi per poter affrontare la vita su questa Terra. Siamo le braccia che sorreggono il Cielo.

Aiutiamoci, amiamoci, supportiamoci! Siate consapevoli di essere creature preziose.

Che oggi, domani… sempre possiate essere consapevoli del vostro percorso, libere di sbagliare, cambiare idea, reinventarsi infinite volte e di essere amate per le vostre piccole follie.

Stringete le vostre figlie, insegnate loro che la forza non è prepotenza. Date loro strumenti corretti, donate un rifugio ed ispirazione al viaggio, amatele, rispettatele ed ascoltatele.

 

 

Erika

Amla mon amour, finto spignatto, creme e trattamenti anti-age.

Ciaooooo!

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Voglio parlarvi di queste meraviglie in sovra-impressione… ehm! Un piccolo bottino della mia SPA casalinga. Tutti acquistati a fine anno anno tra Tigotà, Supermercato etnico, Bio-Profumerie, OVS e Kiehl’s.

Parto subito con i miei preferiti:

Amla e Shikakai della Hesh li uso 2 o 3 volte a settimana. Sono in preda alla follia, lo so! La mia amica Preethi sostiene che tra un po’ avrò la chioma di Rapunzel. By the way, preparo un impacco pre-shampoo mescolando amla e shikakai con olio di cocco (acquistato anche lui al supermercato etnico insieme all’olio di cocco e erbe VATIKA Dabur)! La soddisfazione è averli pagati davvero poco! Amla e shikakai 2€ l’uno e 500g di olio vergine solo 4€! Gioia e tripudiooo!

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Quando non ho tempo o voglia di preparare l’impaccone delle meraviglie, mi “limito” a mettere su capelli umidi l’olio di cocco ed erbe della VATIKA che è ugualmente pieno di cosine buonerrime (amla, hennè e limone) e lo tengo su per un tempo indefinito. Funziona così: quando la prole, i gatti o il cane lo consentono, mi vado a lavare 🙂

Per la routine quotidiana della cura del viso invece utilizzo un detergente viso esfoliante della Geomar, a seguire il tonico per pelli miste/grasse della Kaloderma e crema Qualikos Argan con inci davvero ottimo pagata 8.50€ all’OVS. Sempre con questa crema mi sono improvvisata spignattatrice dell’ultima ora, dividendo in due parti la quantità di crema e aggiungendo ad una porzione del fondotinta minerale BAREMINERALS e correttore minerale di NEVE COSMETICS. Esperimento avvenuto con successo! Avevo finito la BB Cream e non sapevo come fare. (Sopravvivere ad una crisi di identità alle 7 del mattino…)

Siccome sono nei 30, la sera prima della crema applico 2 goccine di questo trattamento distensivo di Kiehl’s. Lo uso ormai da 3 anni. Lo trovo un prodotto strepitoso e quel profumino floreale dal fondo lavandoso (cioè, sì, di lavanda) regala una totale sensazione di comfort: MIDNIGHT RECOVERY grazie di esistere.

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Considerati i pochi minuti a disposizione per doccia, scrub, crema/olio… proprio per velocizzare i tempi, al posto della crema corpo ho deciso di optare per l’olio su pelle bagnata. Questa è la volta dell’olio di mandorle Kaloderma, leggermente profumato… un odorino che è un mix tra marzapane e amarena. Lì per lì molto intenso, ma si attenua velocemente dopo l’applicazione.

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Signore, Mamme, davvero non serve spendere grandi cifre per prendersi cura di sè anche se conosco fin troppo bene quel brivido, l’adrenalina che sale ogni qual volta si entra da Sephora, ma fidatevi. Resistete! Il portafoglio ringrazia, la salute ci guadagna, il marito non chiede il divorzio e potete comprare più das, colori, sabbia cinetica, fogli, colori, porporina per i vostri piccini e questo è impagabile…

A prestissimo,

Erika!